Mahtab Hussain Farm Cultural Park

Farm Cultural Park interpreta il wallcovering.

 

Carta da parati
e Wall film per esporre.

 
 

Farm Cultural Park interpreta il wallcovering.

In occasione del sesto compleanno del Farm Cultural Park di Favara, siamo stati scelti per la stampa di oltre 200 mtq. di rivestimenti murali.
Questa volta la parola d’ordine non è solo ARREDARE ma ESPORRE, infatti le pareti diventano vetrina per le opere di artisti venuti da ogni parte del mondo.

 
 

MAHTAB HUSSAIN
THE COMMONALITY OF STRANGERS

 
Nel 2014 la New Art Exchange di Nottingham ha ingaggiato l’artista Mahtab Hussain per catturare la variegata comunità che risiede nella sua località attraverso la fotografia.
Hussain ha trascorso cinque mesi camminando per le strade, incontrando la gente e ascoltando le loro esperienze.
Ciò che è emerso da questa ricerca è la comunanza di estranei, una collezione di ritratti e interviste, che affronta l’impatto del multiculturalismo in Gran Bretagna oggi.
In tal modo THE COMMONALITY OF STRANGERS umanizza la storia del migrante.
I loro racconti personali vengono visualizzati a fianco del loro ritratto.
Spesso profondamente scioccante nel loro contenuto, le storie parlano della povertà, la persecuzione, la violenza e la speranza di una vita migliore.
Hussain si augura che nel portare queste persone alla ribalta e dando loro voce, autorizzerà culture minoritarie, dando un contesto più profondo alla loro esistenza nel Regno Unito.

Nonostante l’enormità della materia, Hussain ha scelto di presentare i ritratti con leggerezza e con gli scenari di tutti i giorni;
Hussain chiede allo spettatore di prendere in considerazione la comunanza di desideri e di bisogni del genere umano.

 
 

EMOTIONAL UTOPIA

Nella sala Emotional Utopia si incontrano gli studi sulle città emozionali dell’architetto Francesco Lipari e le ricerche sulle utopie immaginate dai bambini condotte in tutta Italia dal losofo Luca Mori.
Dalle due esperienze sono stati ricavati gli elementi con cui i visitatori possono esercitare la propria creatività: lo spazio limitato di un’isola come vincolo e una serie di figure da disporre immaginando un paesaggio utopico in cui vivere al meglio, pensando alle condizioni per una buona integrazione emozionale tra gli abitanti e i loro ambienti artificial-naturali.
Qui politica e architettura si incontrano invitando ad esplorare la dimensione utopica che separa ciò che esiste già da ciò che ancora non esiste e che sarebbe bello esistesse, mettendo in tensione senso della realtà e senso della possibilità.

 
 

SOU
THE SCHOOL OF ARCHITECTURE FOR CHILDREN

Un nuovo spazio all’interno dei sette cortili di Favara, apre con un linguaggio nuovo a misura di bambino e legato ai temi dell’architettura, dell’urbanistica e dell’ambiente, dove conoscenza e fare camminano insieme alla fantasia.

E’ la prima sezione del Children’s Museum, si chiama Sou, la scuola di Architettura per bambini, con l’obiettivo di educare i bambini ma anche i più grandi alla libertà di pensiero, alla magia della creatività e al perseguimento dei propri sogni.

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *